I lavoratori italiani bocciati in inglese

Gli italiani conoscono l’inglese poco e male. Il nostro Paese retrocede dal 15mo al 20mo posto nella classifica che valuta l’indice di competenza linguistica nella forza lavoro di 40 Paesi del mondo
L’Europa occupa i primi 5 posti del ranking mondiale, con i Paesi Bassi che guidano la classifica con un punteggio di 73,83, a testimonianza di una competenza linguistica di livello upper intermediate. Seguono a poca distanza i Paesi Scandinavi, nello specifico: Danimarca (72,04), Svezia (71,71), Norvegia (71,27) e Finlandia (69,18). Filippine (67,38) ed Emirati Arabi Uniti (66,10) sono i primi Paesi non europei che compaiono all’interno della classifica e ricoprono, rispettivamente, il sesto e il settimo posto.
L’Italia si trova a metà della graduatoria, al 20mo posto, con un indice di conoscenza dell’inglese di livello intermedio grazie al punteggio di 58,61. Chiudono la classifica, con una competenza linguistica molto bassa, Venezuela (45,33), Costa Rica (43,96), Tailandia (39,62), Arabia Saudita (37,97) e, all’ultimo posto, Iraq (33,64).
A confronto con l’edizione 2014, condotta su 32 Paesi e 22 Settori, la ricerca 2016 mette in luce una serie di trend interessanti, che rivelano come siano cambiate le competenze linguistiche tra i diversi Paesi e all’interno dei differenti Industry. Nello specifico, l’Italia slitta dal 15mo posto del 2014 (con 54,31 punti) alla 20ma posizione del 2016 (con un punteggio di 58,61), mostrando però un incremento del 7,92% negli investimenti in formazione linguistica, che evidenzia tuttavia la loro ridotta efficacia, a fronte dei risultati registrati. I nostri vicini di casa, Germania, Francia e Spagna, (rispettivamente, 15mo, 23mo e 16mo posto nell’indice 2016) presentano un trend leggermente discendente, con punteggi che passano dal 60,48 del 2014 al 60,16 del 2016 per la Germania (-0,53%), da 55,68 a 54,75 per la Francia (-1,67%) e da 61,14 a 59,98 per la Spagna (-1,90%).
Caduta libera invece per Colombia e Svizzera, che chiudono il 2015 con una diminuzione della competenza linguistica in inglese rispettivamente del 8,98% (da 52,34 a 47,64) e del 7,67% (da 64,69 a 59,73) rispetto al 2014, segnando per la Colombia anche un abbassamento del livello di inglese da B1 ad A2.
Le prime cinque posizioni della classifica per Paese rimangono pressoché invariate, con i Paesi del Nord Europa nei primi posti, grazie al loro costante miglioramento nelle prestazioni linguistiche. In tal senso, i Paesi Bassi, primi quest’anno e secondi nella scorsa edizione, registrano una migliore conoscenza dell’inglese a livello aziendale, con un +3,3% rispetto al 2014. Anche Danimarca (prima nel 2014), Svezia, Norvegia e Finlandia mantengono un trend positivo, con deboli incrementi, rispettivamente, dello 0,75%, 0,56%, 0,25% e 1,72%. Nella classifica degli Stati che hanno mostrato un incremento maggiore nel livello di competenza linguistica troviamo in prima posizione la Corea del Sud (al 23mo posto nel 2014 e al 16mo nel 2016), che passa da un 49,88 nel 2014 ad un 57,57 nel 2016, registrando un miglioramento del 15,42%. Seguono il Cile (+4,92%), e la Turchia (+3,80%), rispettivamente nella 31ma e 29ma posizione della graduatoria.

 

Fonte: Agopress

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