“Please translate” sostituisce traduttori e interpreti

translate«L‘app Please Translate si distingue dai banali strumenti per tradurre istantaneamente e in modo professionale. Con questa app si possono richiedere traduzioni di documenti in moltissime combinazioni linguistiche e servizi di interpretariato in loco, al telefono o via Skype, ricevendo una risposta immediata sui costi e i tempi del servizio. Basta allegare il documento .word, .pdf o .txt indicando in quale lingua si richieda la traduzione o indicare data e luogo dove si desideri la presenza di un interprete. L’efficacia, la rapidità e la qualità del servizio sono possibili grazie alla rete delle nostre imprese associate. Se anche sembra tutto molto semplice vi assicuriamo che dietro c’è veramente tanto». Ecco come descrive l’innovativa applicazione Elena Cordani, presidente di Federlingue: la suddetta è un’associazione che, per portare avanti il progetto, si è appoggiata a 2345 traduttori certificati impiegati in 25 società, e che ha scelto di lanciare la propria idea tramite Fincommercio in occasione di EXPO 2015.

L’app già scaricabile negli store online, offre un servizio originale e utilissimo, dei quali hanno usufruito per primi gli uomini d’affari presenti alla kermesse di Milano. Costoro più di altri si ritrovano ogni giorno a discutere in più di una lingua durante delicati incontri tecnici, durante cui è necessario maneggiare anche un linguaggio legato in particolar modo alla documentazione, alla burocrazia e al diritto. Chi non ne fosse in grado con le proprie capacità, dunque, può richiedere una consulenza a velocità normale, veloce o urgente, a seconda della tempistica e della cifra che si desidera “mettere sul piatto”: i preventivi arrivano subito dopo e consentono di ricevere traduzioni in circa 4 ore per mille parole – cifra solo apparentemente eccessiva, se si considera che la prestazione offerta è di qualità elevata e certificata. Funziona in modo simile anche la ricerca di interpreti estemporanei: si effettua una ricerca, selezionando come filtro una consulenza su posto o telefonica, e poi si specifica in che luogo, ora e data si ha bisogno dell’aiuto di Please translate.

translationL’iniziativa ha l’ambizione di far considerare superata l’epoca di Google Traduttore e di molti altri sistemi per la traduzione automatizzata. «Noi offriamo traduzioni da tutte le lingue del mondo e lavoriamo principalmente su documenti tecnici e per quelli legali ad esempio ci appoggiamo ad esperti di diritto, perché ogni sistema è molto diverso da quello italiano», spiega la Cordani. A differenza dei suoi predecessori, pertanto, la app in questione funzionerebbe grazie al contributo di reali esperti del settore, con una carriera già avviata e una formazione professionale attestata: niente di strano che sia richiesto un preventivo e che si debba attendere un paio d’ore per ricevere aiuto, è questo il prezzo da pagare nel caso in cui non si abbiano traduttori o interpreti “a portata di lingua”. D’altra parte, il suddetto metodo potrebbe a breve consentire la partecipazione anche di neolaureati e neospecializzati nel settore linguistico, limitando la disoccupazione e la svalutazione di tale fetta di mercato, spesso poco considerata e poco retribuita, solo perché erroneamente creduto che comunicare da una lingua all’altra sia un gioco da ragazzi. L’investimento di 50mila euro di Fincommercio sembrerebbe voler segnalare il contrario: a buon intenditore, in questo caso, molte (ci si augura) parole.

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