Il paese iberico è al momento alle prese con un forte movimento indipendentista in Catalogna, ma questa regione non è l’unica a rivendicare radici culturali e una lingua diverse da Madrid

Nel paese iberico però, ci sono anche altre lingue considerati non ufficiali, come l’aragonese e l’asturiano-leonese, inclusi nel rapporto dell’UNESCO sulle lingue in via di estinzione.
È il caso per esempio del principato delle Asturie, nel nord della Spagna e della comunità autonoma di Aragona, nell’est del paese.
La storia delle lingue spagnole
La penisola iberica è stata storicamente abitata da diverse comunità e popoli, che hanno sviluppato culture e lingue diverse. Come evidenziato in questa mappa interattiva:

La storia della penisola iberica infatti ha registrato la conquista islamica nell’VIII secolo, a seguito della caduta della dominazione dei Visigoti, che avevano invaso il territorio durante le ultime fasi dell’impero romano.
Da allora, lo slancio dei diversi regni cristiani, localizzati nel nord e nell’est della penisola, per riconquistare il territorio dai governanti arabi ha segnato la nascita e la diffusione delle varie lingue ancora parlate in Spagna.
In oltre mille anni, per esempio, seguendo le fortune del Regno di Castiglia, nucleo storico originario dell’attuale Spagna, il castigliano si è imposto come la lingua più diffusa nel paese, marginalizzando sempre più il ruolo di idiomi come il catalano, l’aragonese e l’asturiano-leonese.
Questa situazione fu istituzionalizzata nel XVIII secolo dai “Decreti de Nueva Planta”, una serie di provvedimenti adottati dal re Filippo V di Spagna, in cui si imponeva il castigliano come lingua ufficiale del governo e della giustizia del paese.
Le lingue ancora parlate
Nonostante le sei lingue a cui viene riconosciuto lo status di idiomi ufficiali, in Spagna sono almeno otto quelle ancora parlate da almeno 10mila persone.
Castigliano
Segnato in rosso sulla mappa e parlato da almeno 420 milioni di persone in tutto il mondo, il Castigliano è la quarta lingua più parlata sul pianeta.
Riconosciuto il suo status di lingua nazionale nella costituzione spagnola, questo idioma è parlato da quasi 46 milioni di cittadini del paese iberico.
È la lingua dominante in ogni area della Spagna, anche quella in cui è presente un bilinguismo di fatto.
Catalano/Valenciano
Segnato in azzurro, il catalano è una lingua romanza, idioma co-ufficiale nelle comunità autonome di Catalogna, Isole Baleari e Valencia, dove è anche conosciuta come Valenciano.
Questa lingua è considerata lingua ufficiale nel principato di Andorra e nel comune di Alghero in Sardegna, nella sua variante dialettale algherese.
Il catalano è parlato da quasi nove milioni di persone in Spagna.
Basco
Segnata in verde erba sulla mappa, questa lingua è anche chiamata euskera ed è la lingua ufficiale del paese basco e della regione di Navarra.
Quest’idioma è isolato all’interno della famiglia delle lingue europee, i linguisti infatti non sono concordi sull’origine di questa lingua, che è parlata da almeno 468mila persone in Spagna.
Il basco è una delle più antiche lingue d’Europa.
Galiziano
È la lingua ufficiale della regione di Galizia nell’angolo nord-occidentale della Spagna, al confine con il Portogallo. Segnato in verde bottiglia sulla mappa, il cosiddetto Gallego è parlato da almeno 2,4 milioni di persone in Spagna. Questo idioma non è molto diverso dal portoghese, un risultato della storica dominazione di Lisbona su questa regione durante il medioevo.
Aranase
Localizzato al confine tra Spagna e Francia, il dialetto Aranese è una forma standardizzata della della lingua occitana.
Parlata soprattuto in Val d’Aran, nella Catalogna nord-occidentale, dove è una delle tre lingue ufficiali accanto al catalano e allo spagnolo, questo dialetto è parlato da almeno cinque mila persone.
Asturiano/Leonese
Questo idioma, segnati rispettivamente in blu avio e giallo sulla mappa, è una lingua romanza del gruppo iberico occidentale ed è parlata da almeno 550mila persone. L’asturiano-leonese è considerata una lingua riconosciuta ma non ufficiale nelle Asturie, in Castiglia e nella regione di Léon.
In realtà si tratta di due dialetti differenti, ma che sono afferenti alla stessa lingua.
Aragonese
Segnato in viola sulla mappa, questa lingua è conosciuta anche come chapurriau ed è parlata da 30mila persone nelle valli dei Pirenei in Aragona, al confine tra Spagna e Francia e principalmente nelle comarcas di Somontano de Barbastro, Jacetania, Alto Gállego, Sobrarbe e Ribagorza. È l’unico linguaggio navarro-aragonese sopravvissuto al medioevo.
Questo idioma è considerato una lingua riconosciuta ma non ufficiale nella comunità dell’Aragona.
Estremadurano
Il linguaggio è anche conosciuto come castúo e viene parlato da almeno 200mila persone in un’area che copre la parte nordoccidentale della comunità autonoma di Extremadura e delle zone adiacenti della provincia di Salamanca, al confine con il Portogallo.
Questa lingua non è al momento riconosciuta da alcuna istituzione locale spagnola.
Fala
L’idioma Fala è una lingua romanza parlata in tre diverse città al confine tra Spagna e Portogallo. Questo idioma appartiene al sottogruppo Portoghese-Galiziano, con alcuni tratti di Asturiano-Leonese ed è parlato da poco più di 10mila persone nel mondo.
Andaluso
Un discorso a parte merita l’andaluso, diffuso nell’intera regione omonima, nonché in alcune zone confinanti dell’Estremadura e della regione di Murcia: in tutto copre un’area di quasi 100 mila chilometri quadrati in cui vivono più di 8 milioni di persone, pari a circa il 18 per cento dell’intera popolazione spagnola.
Questo linguaggio non è segnato sulla mappa perché è considerato un dialetto castigliano e non una vera e propria lingua.
Fonte: TPI News