Il ministro a Modena: «Inglese obbligatorio fin dalla scuola materna»

Il ministro Valeria Fedeli ospite dell’università a Modena: «La formazione permanente è un diritto fondamentale. L’alternanza scuola-lavoro non è solo un tirocinio»

MODENA  «L’alternanza scuola-lavoro non è un semplice tirocinio, ma molto di più. Del resto, è entrata strutturalmente nei curricula dei nostri ragazzi, e nel 2019 entrerà negli esami di Stato e determinerà parte della valutazione». Lo ha detto il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli, ieri pomeriggio a Modena per partecipare a un incontro organizzato dall’Unimore nell’aula convegni del complesso universitario di via San Geminiano. Il ministro, accompagnato dal senatore Maurizio Sacconi, dal rettore Angelo Andrisano e dal professor Giuseppe Pellacani, ha così affrontato il tema dell’alternanza istruzione-lavoro, ragionando sulla possibilità di ‘imparare in azienda e lavorare tra i banchi’, come suggeriva il titolo del convegno. Intervenendo prima del ministro, il senatore Sacconi ha parlato della necessità di «organizzare un apprendimento permanente, un diritto che rappresenta il vero Articolo 18 postmoderno».

L’ex ministro del Lavoro ha quindi fatto notare che «oggi esiste un gap tra innovazione e apprendimento che richiede un cambio di metodologia: non parliamo di tecnica, ma di un metodo pedagogico nuovo». Dopo aver ricordato che «oggi c’è un abuso di tirocini, che invece dovrebbero essere utilizzati soprattutto nel percorso scolastico e per un breve periodo», il senatore ha spiegato che «per organizzare un mercato del lavoro decisamente transizionale è necessario avere come baricentro il territorio».

LE PROPOSTE Prendendo la parola, l’onorevole Fedeli ha spiegato che «oggi serve una cultura della digitalizzazione, e non soltanto lo strumento tecnologico in sé». Il ministro ha quindi concordato con Sacconi sulla centralità della formazione permanente: «E’ proprio vero – ha detto – si tratta di un diritto che ha il valore dell’Articolo 18, un diritto individuale e soggettivo molto forte, perché è quello che dà più garanzie. Per questo, dobbiamo tornare a investire molto, anche per contrastare la dispersione scolastica». E sempre a proposito di formazione, il ministro ha fatto notare che «bisogna mettere l’inglese obbligatorio per tutti fin dalla materna».

 

Fonte: Gazzetta di Modena

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *