LE TRADUZIONI con i servizi online disponibili, Google Translate su tutti, si fanno sempre più raffinate. In questo caso grazie ai sistemi di machine learning come la Neural Machine Translation annunciata lo scorso autunno. Macduff Huges, capo degli ingegneri del servizio, ha spiegato di recente che grazie all’intelligenza artificiale e all’analisi di intere sequenze di frasi, anziché di piccole parti, le traduzioni in italiano sono più accurate e vicine alla madrelingua. Stesso discorso in decine di altri idiomi.

Nonostante gli sforzi dei sistemi di Big G, però, i risultati in molte occasioni si allontanano tanto da ciò che volevamo dire. Creando magari delle situazioni esilaranti e del tutto errate, per esempio in viaggio quando vogliamo ordinare al ristorante o chiedere informazioni precise.

Ora, però, un’applicazione promette di darci un’idea chiara di cosa stiamo per dire o scrivere. Automatizzando un meccanismo che i più scrupolosi già mettono in atto quando vogliono evitare scivoloni: ritradurre la traduzione nella lingua di partenza. Per poterla eventualmente sistemare.

La salvifica app si chiama Boomerang ed è disponibile per iOS. Si appoggia ovviamente a Google Translate e supporta 104 lingue diverse. Dopo aver tradotto la parola o la frase da una lingua all’altra la riporta automaticamente all’idioma di partenza. Per farci capire se ciò che stiamo per dire abbia un qualche senso residuo. Questo proprio perché le traduzioni letterali, come noto, pur formalmente corrette producono talvolta degli sbandamenti di significato al limite della comicità.

Realizzata dallo sviluppatore indipendente Ishmael Shabazz, Boomerang è gratuita ma sfoggia inserzioni e pubblicità. Per rimuovere gli annunci occorre pagare 1,99 dollari all’anno. Soldi che servono anzitutto per ripagare le tariffe pretese da Google (20 dollari ogni milione di caratteri tradotti) visto che il suo programma si basa appunto sul sistema di traduzioni di Mountain View.