Nel momento in cui ci si cimenta con l’apprendimento di una lingua straniera, l’entusiasmo iniziale rischia di non fare tenere presente la necessità che ha la mente umana di ripassare costantemente i contenuti imparati da poco, affinché non si dimentichi in un batter d’occhio quello che si è con fatica appreso in settimane o in mesi interi di applicazione costante. Il cervello, infatti, è un muscolo a tutti gli effetti e, in quanto tale, ha bisogno di essere tenuto in costante allenamento perché possa riutilizzare e tenere in memoria concetti e ricordi di varia natura. Per evitare che una temporanea mancanza di pratica vanifichi sforzi e studi approfonditi, quindi, è bene tenere a mente alcuni accorgimenti.
In primo luogo, l’ideale sarebbe approfittare delle interazioni con gli altri nel proprio ambiente per praticare un idioma: dare informazioni a qualche turista, chiedere il menù in un ristorante esotico o scambiare due chiacchiere con qualche amico residente in un altro Paese sono soluzioni semplici e alla portata di molti, per tenersi in forma dal punto di vista linguistico senza particolari sforzi o incentivi. Qualora ciò non bastasse o non fosse possibile, molti studiosi suggeriscono di ricorrere a dei post-it da attaccare in punti strategici della casa: vicino alla credenza della cucina, sull’anta di un armadio, sulla tastiera di un computer o nei pressi di una lampada da tavolo, in modo tale da poter gettare un’occhiata in più momenti della giornata. La stimolazione costante della conoscenza di alcuni vocaboli scoraggerebbe, così, la tendenza naturale alla dimenticanza.
Per chi, infine, aspira a praticare le lingue in maniera più produttiva e a livelli più alti, va innanzitutto ricordato che l’attività giornaliera non dovrebbe in ogni caso superare la mezz’ora, poiché al di là di questa soglia il cervello smette di produrre stimoli positivi ed entusiastici, affaticandosi più rapidamente e motivando meno alla continuazione. Ci sono, però, numerose maniere per aggirare l’ostacolo e per sviluppare, allo stesso tempo, più di una competenza idiomatica: ascolto, lettura e scrittura. Si potrebbe, infatti, pianificare una routine settimanale in cui tenere un diario, ascoltare la radio e guardare programmi o film, il tutto rigorosamente in lingua straniera. In questo modo, la conservazione di lessico e strutture grammaticali sarebbe agevolata ad ogni istante, permettendo il mantenimento di una discreta padronanza della lingua in ogni ambito.
Se, poi, progetti di tale natura non dovessero essere sufficienti, si può provare a cimentarsi con un idioma più semplice, a rivolgersi a numerose piattaforme online di apprendimento, a re-imparare da zero la lingua in questione, dedicando più tempo ed energie ai trucchi che potrebbero farla riscoprire, o in ultima istanza organizzare il prima possibile un incontro con parlanti nativi dell’idioma desiderato, sia nella propria città, tramite associazioni apposite, sia all’estero, tramite un viaggio che permetta di immergersi in maniera totale in un’altra realtà linguistica e culturale: per chi può permetterselo, è senza dubbio questo, infatti, il toccasana più efficace e immediato per rispolverare i cassetti della memoria.
Fonte: Voci di Città