Ecco a cosa si deve l’esistenza di così tante lingue diverse

La domanda che sta alla base della questione ha quasi un che di religioso, nella sua formulazione: com’è possibile che, dall’unità, si sia passati alla molteplicità nel corso del tempo? Quali fattori hanno fatto sì che una lingua, prima originaria, si differenziasse e si trasformasse in una miriade di idiomi diversi (al momento più di 6000), alcuni dei quali oggi sembrerebbero non avere niente in comune, neppure lontanamente?

mappamondoEbbene, la primissima ragione che ha condotto a delle modifiche è da rintracciare nelle prime emigrazioni umane. Man mano che un popolo si allontanava dalla terra nella quale era stato abituata a vivere per anni, infatti, traduceva la propria diversità geografica in diversità di comunicazione e, quindi, linguistica. Inizialmente non si trattava che di proto-lingue, con un sistema relativamente semplice tramite il quale accoppiare i fonemi e creare oralmente delle parole di senso compiuto per la comunità. Dopodiché, lo sviluppo sociologico e antropologico delle singole etnie, ha comportato una sempre maggiore complessità degli idiomi, i quali contemporaneamente si sono ulteriormente diffusi e differenziati più e più volte.

Va considerato, inoltre, che nessun gruppo umano è mai rimasto totalmente isolato rispetto agli altri: di conseguenza, il contatto fra più collettività ha generato influenze reciproche, soppressioni o invenzioni, cambiamenti e semplificazioni di svariata natura, che hanno riguardato tanto il piano morfosintattico quanto quello fonologico e fonetico, nonché specialmente lessicale. È così che molti elementi, inizialmente presi in prestito, sono diventati di uso comune in un idioma e poi desueti in un altro, man mano che guerre, conquiste e altre migrazioni si sono alternate.

lingue-straniereA normativizzare e a seguire con dedizione l’evoluzione delle singole lingue è stato, in alcune aree, un ente preposto a tale obiettivo: l’Accademia della Crusca in Italia, l’Académie Française in Francia, la Real Academia Española in Spagna e così via di seguito. A quel punto, forti anche delle innumerevoli pubblicazioni in quello che canonicamente veniva definito portoghese, rumeno, inglese, tedesco, ungherese etc., era impossibile non prendere atto della distanza fra un idioma e quelli che si parlavano altrove, nonché talvolta marcare o incoraggiare le differenze. Storie diverse e ben più intricate hanno accomunato, d’altra parte, anche le lingue asiatiche, per non parlare poi delle creole, ovvero di quelle nate dalla commistione fra le lingue indigene di un dato luogo geografico e quelle imposte da uno o più paesi colonizzatori, durante i secoli.

Gli studi di numerosi linguisti sono ancora costellati di interrogativi, di dubbi e di spiegazioni mancanti: numerosi sono i fattori culturali e biologici già rintracciati e comprovati, tuttavia l’argomento è ancora lungo e complesso, nonché delicato da sbrogliare, motivo per cui si è ancora lontani da una risposta esaustiva ed onnicomprensiva, sebbene le teorie ad oggi esistenti siano tutte fondate e affascinanti.

Fonte: Voci di Città

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