L’italiano è fra le lingue più studiate al mondo

Recentissimo lo studio che ha confermato il ruolo di grande importanza che ha l’italiano fra le lingue straniere imparate più spesso in tutto il mondo: dopo la diffusione dell’anno scorso di un’indagine da parte del ministero degli Esteri, secondo cui la lingua del sì era la quarta più scelta, nella settimana dal 24 al 27 ottobre scorso è stato condotto un secondo sondaggio. I dati, in questo caso, sono stati analizzati da Babbel, uno dei portali di apprendimento linguistico più diffusi sul Web, e hanno coinvolto più di 45.000 utenti.

italianoStando ai risultati, l’italiano è risultato addirittura il terzo idioma maggiormente appreso, preceduto solo da inglese e spagnolo. Le percentuali più alte sono tutte di provenienza europea: il 15% di francesi e inglesi, infatti, parla la lingua di Dante al momento attuale; idem per Germania e Svizzera, mentre fra i Paesi germanofoni si distingue l’Austria, che arriva addirittura al 23%. Fra coloro che si cimentano nell’apprendimento spiccano dappertutto le donne e, ancora una volta, la tendenza è maggiore nelle sopramenzionante Francia e Germania, rispettivamente con una percentuale del 62% e del 65%. L’unico Stato in cui la percentuale di studenti di lingue supera quello delle studentesse è invece il Brasile, con un 54% di uomini impegnati nella scoperta di una nuova parlata.

italianoCome mai è tanto diffusa proprio tale scelta? Ebbene, uno dei fattori maggiormente citati dagli intervistati sembra essere quello turistico. Specialmente per il 74% degli austriaci e per il 76% dei tedeschi, infatti, si tratta della prima ragione per cui si decide di iniziare: durante un viaggio nel Belpaese, sarebbe più semplice capire e comunicare. Per i francesi la prima motivazione consiste, invece, nello sviluppo personale e – non a caso – un altro motivo spesso addotto, riguarda la conoscenza di nuove persone e l’ampliamento dei propri orizzonti. È stato già dimostrato scientificamente, in effetti, che imparare una lingua straniera sia utile nell’allenamento delle facoltà intellettive, come ha asserito in media anche il 93% dei partecipanti all’indagine di Babbel. Fra i più scettici figurano i francesi, con il loro 89% di convinzione, e fra i più certi i portoghesi, che lo asseriscono al 100%.

Un primato di grande valore, per il quale bisognerebbe forse stupirsi meno e agire di più, in modo tale che sia la lingua sia l’Italia in quanto tale abbiano una considerazione sempre più positiva a livello globale.

Fonte: Voci di Città

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