Pilot, l’auricolare che traduce le lingue del mondo

Pilot è composto da due auricolari e un’app, alla quale si collegano via bluetooth per permettere la traduzione del linguaggio di due o più persone che parlano lingue diverse.

NEW YORK – Pensate a come sarebbe se poteste indossare un paio di auricolari che, per magia, vi traducono simultaneamente le conversazioni con il vostro interlocutore quando parla una lingua diversa dalla vostra e che voi non conoscete. Di fatto questo prototipo esiste ed ha praticamente sbancato la piattaforma di crowdfunding Indiegogo.

L’auricolare che traduce le lingue
Il dispositivo si chiama Pilot ed è stato prodotto dalla startup di New York Waverly Labs. Tra chi lo considera una trovata per fare marketing e un dispositivo rivoluzionario, ci sono poi tutti coloro che ci hanno investito e subito: in sole due settimane su Indiegogo il prototipo ha ottenuto ben 2 milioni di dollari di finanziamenti. Pilot è composto da due auricolari e un’app, alla quale si collegano via bluetooth per permettere la traduzione del linguaggio di due o più persone che parlano lingue diverse. L’app, peraltro, ha diverse funzioni: può essere usata come frasario per permettere a più persone di parlare in lingue diverse grazie alla «conference mode»; oppure come altoparlante se si ha la necessità che un gruppo di persone ascoltino ciò che si sta dicendo. Al momento è disponibile la traduzione simultanea di cinque lingue: inglese, francese, italiano, spagnolo e portoghese, anche se l’idea del team è quella di arrivare a tradurre anche tedesco, danese, svedese, cinese mandarino, hindi, giapponese e arabo. Il prezzo, peraltro, può essere considerato altamente modesto se si pensa al vantaggio che questo dispositivo può generare, circa 299 dollari.

C’è chi sostiene sarà un fiasco
Da una parte la rivoluzione che un dispositivo come questo potrebbe portare sia alla comunità in generale sia a livello professionale dove oggigiorno è sempre più comune avere a che fare con professionisti che parlano una lingua diversa dalla nostra. Dall’altra parte tutta una serie di perplessità da parte di chi non crede nelle reale fattibilità di un prodotto come Pilot. Molti, infatti, sostengono che Pilot non vedrà mai la luce e che la campagna di crowdfunding si trasformerà in un vero e proprio fiasco. Del resto sono gli stessi sviluppatori ad ammettere che il prototipo deve superare ancora diversi test. Di certo c’è che la prima versione non può essere usata offline, ma ha bisogno comunque di una connessione. Inoltre la traduzione non sarà perfetta, ma soggetta a errori. Non ci resta che attendere e vedere se la startup riuscirà a cavarsela.

Fonte: Diario del Web

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