Gli italiani e l’apprendimento dell’inglese: un rapporto ancora difficile?

ingleseGli italiani, è risaputo, non hanno mai brillato nella conoscenza delle lingue, neanche per quanto riguarda la lingua inglese. Complice anche il fatto di sottoporre tutti i film stranieri a doppiaggio, i nostri connazionali non hanno di certo il livello di inglese che gli scandinavi e gli olandesi possono vantare, abituati, questi due, da sempre a vedere tutti i film in lingua originale, elemento sicuramente di grande importanza per l’apprendimento di una lingua.

I turisti inglesi o americani in visita in Italia possono aspettarsi che un tassista dica loro “This is the Colosseum” o “Here is Fontana di Trevi” ma una conversazione, anche semplice, difficilmente risulterà fattibile. Fuori da hotel e ristoranti, perlomeno nelle persone over 35, la conoscenza della lingua inglese è appena basica, per non dire scarsa. Prova ne sono anche i nostri politici, che per lavoro dovrebbero certamente necessitare di una buona conoscenza di questa lingua, ma spesso hanno carenze tali da suscitare battute e ilarità nel pubblico.

Secondo un’indagine di EF EPI, l’Italia risulta agli ultimi posti in Europa per livello della lingua inglese. E questo, ci spiace ammetterlo, non risulta affatto come una sorpresa. Vi sono comunque, come è facile intuire, notevoli differenze tra Nord e Sud, e i risultati cambiano anche in base al tipo di lavoro svolto e dalla istruzione delle persone, e soprattutto i dati cambiano notevolmente a seconda se esaminano gli adulti over 40 o i giovani under 25.

Tuttavia, seppur molto lentamente, la situazione appare in miglioramento: la nuova generazione di politici (o per meglio dire i “politici giovani”) hanno fatto un grosso balzo in avanti: Renzi è stato più volte visto parlare in inglese in pubblico nel corso di conferenze all’estero e, lungi dal poter vantare un livello buono, le sue capacità vanno sicuramente oltre quelle di tanti suoi colleghi. Gentiloni rappresenta forse un’eccezione della vecchia generazione, in quanto il suo inglese è certamente accettabile.Migliorabile, ma non certo motivo di vergogna per il paese.

Naturalmente se mettiamo i riflettori sui giovanissimi, la situazione cambia: la possibilità di avvalersi di una istruzione superiore, i viaggi all’estero, Internet e i Social Network (che stimolano e favoriscono la conoscenza di persone di ogni paese del mondo) stanno consentendo ai nostri giovani di avvicinarsi sempre più ai livelli europei. Oltre a questo, la nascita di numerose piattaforme di e-learning, che a costi molto contenuti consentono di parlare con un madrelingua inglese tramite Skype (evitando quindi di doversi spostare per raggiungere una scuola) ha permesso di rimuovere ogni problema economico e logistico (mancanza di tempo, trasporti) che ostacolava l’apprendimento della lingua inglese.

Infatti, quante volte si adducono scuse quali “non ho tempo” oppure “non ho scuole vicino casa” o “questi corsi di inglese costano troppo”? Grazie a questa piattaforme di apprendimento online tutto questo decade, non ci sono più scuse. Di solito questi siti offrono un’ampia scelta di insegnanti come anche di tutor (madrelingua non qualificati ma adatti a studenti più avanzati che vogliono migliorare la loro pronuncia), e questo significa che si può scegliere un insegnante in base a moltissime esigenze: si sceglierà un insegnante del Regno Unito qualora si voglia lavorare in quel paese oppure degli Stati Uniti se il nostro obiettivo sarà quello di guardare i film americani in lingua originale; si opterà per un professionista qualificato qualora ci sia necessità di superare dei test ufficiali come lo IELTS (International English Language Testing System) e ancora, lavorando questi professori da remoto si avrà ampia scelta nei giorni e negli orari, avendo la possibilità di effettuare lezioni persino la sera tardi (o la notte)  e la domenica, cosa rara,  se non impossibile, in una scuola tradizionale, anche privata.

Per non parlare del discorso economico: se proprio non si può spendere, grazie ai vantaggi del lavoro online, si possono trovare insegnanti qualificati per appena 8/10 euro l’ora (lezioni individuali), qualcosa di inconcepibile fino a qualche anno fa, e ancora oggi nella scuole ufficiali di lingua inglese tariffe del genere si possono trovare solo per lezioni collettive, e a questo va aggiunto il costo dei mezzi di trasporto, spesso carenti nelle grandi città italiane.

Grazie a un insegnante di inglese online, lo studente può parlare con un madrelingua (inglese o americano) facendo quindi molta pratica nel parlato e non limitandosi allo studio delle regole grammaticali, che da sole a poco servono nel momento in cui ci si trova in un paese anglosassone. Infatti, una grave carenza nella scuola italiana è quella di non utilizzare insegnanti madrelingua (anche questo aspetto pare comunque in miglioramento) e al contempo di concentrarsi troppo sulla grammatica ed esercizi che sembrano presi da riviste di enigmistica piuttosto che da libri per lo studio delle lingue. Spesso vediamo anche studenti alla maturità (quindi avendo studiato inglese per almeno 8 anni nella scuola pubblica) avere difficoltà a parlare fluentemente con madrelingua inglesi, questo perché è stato insegnato loro l’inglese dei libri, una lingua troppo tradizionale e rigida che spesso viene ignorata dai parlanti madrelingua.

Quindi, non solo è necessario intensificare la presenza della lingua inglese nel nostro paese, tramite le scuole ma anche attraverso mezzi di comunicazione quali tv e giornali, ma anche modificare un certo atteggiamento ci sia consentito dire ancora un po’ “retrò”. Se vogliamo che i nostri giovani siano realmente al passo con i loro coetanei europei, è necessario introdurre più conversazione reale durante le ore di inglese nella scuola pubblica. Inoltre, oggigiorno è davvero difficile trovare delle scuse per non far pratica di inglese: su internet ci sono migliaia di risorse gratuite, video, possibilità di avere partner di lingua e un vastissimo accesso a contenuti di lingua inglese, quali film, riviste, siti web di ogni genere. Aggiungiamo a questo le applicazioni quali la famosa Duolingo, appare chiaro che si può studiare inglese tramite Smartphone anche quando si è in metro o in autobus andando a lavoro.  E ancora: oggi tramite il digitale terrestre, basta cliccare un tasto del telecomando per vedere buona parte dei film in lingua originale.

Per concludere: gli italiani devono scrollarsi di dosso decenni di carenze, devono lasciarsi alle spalle il loro “inglese maccheronico” e iniziare a guardare al mondo intero, anzitutto per nuove opportunità di lavoro. La situazione sta migliorando, come detto, ma forse ancora troppo lentamente per essere considerata soddisfacente. È necessario più impegno da parte di chi ha del potere mediatico, per trasmettere anzitutto interesse e amore verso l’apprendimento, in quanto, specie negli adulti, il fattore motivazione è di fondamentale importanza per imparare una lingua straniera.

Fonte: atnews.it

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