Lingue in pericolo

“Le parole e le foglie secche se le porta via il vento” recita un proverbio basco. La lingua è il più evanescente dei fossili, durando solo il tempo delle vibrazioni che la producono. Le lingue parlate oggi sono più di seimila, ma più della metà sono oggi in via d’estinzione. Il 96% della popolazione mondiale parla il 4% delle lingue e il motivo è, principalmente, il fatto che non sono tenute in vita dalla tradizione (cioè, tramandate di generazione in generazione) perché considerate inutili, dato l’avanzamento di lingue maggiori, che dominano ormai lo scenario culturale ed economico internazionale. I genitori decidono sempre più spesso di non insegnare la lingua materna ai figli perché la considerano obsoleta. Ciò avviene presso molte popolazioni indigene la cui lingua, e di conseguenza cultura, sta svanendo. Preservare la diversità linguistica è fondamentale. Innanzitutto, come ogni tipo di diversità, contribuisce a rendere questo mondo un posto meraviglioso. Inoltre, se la prima ragione non dovesse sembrarvi sufficiente, ne aggiungerò una seconda. Le lingue conservano in sé un intero patrimonio culturale, che va dagli aspetti più spirituali a quelli materiali della realtà. Se scompare una lingua tutte le conoscenze su piante medicinali, flora e fauna endemiche, riti, miti, qualunque cosa scompare con essa. Non dovremmo permetterlo. Se scompare una lingua, siamo tutti più poveri. Abbiamo a disposizione una prospettiva in meno da cui guardare il mondo con occhi sempre uguali e sempre diversi. La diversità è ricchezza e va protetta. Oggi, tramite l’uso di avanzate tecnologie, si cerca di preservare le lingue severamente o potenzialmente in pericolo e di revitalizzare quelle moribonde o ormai estinte (di cui non rimane alcun parlante). Il progetto che trovo fondamentale è quello guidato dai due linguisti statunitensi Gregory Anderson e David Harrison: il Living Tongues Insitute for Endangered Languages. Il progetto si occupa non solo di documentare le lingue e revitalizzarle ma anche di formare il numero più alto possibile di attivisti in tutto il mondo. Le cifre più consistenti di lingue in via d’estinzione sono quelle relative al Sud America.

 

Fonte: Sundra Sorrentino – socialperiodico.it

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